LA VERITA’ SULLE 3 P: PERIODIZZAZIONE, PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE

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Esser simili non vuol dire esser sinonimi

A.G. Sciuto

Da Preparatore Atletico per Sport da Combattimento, su questo sito parlo solo ed esclusivamente di come si dovrebbero creare i corretti piani d’allenamento per far sì che il fighter arrivi al top della performance il giorno del match, NON prima, NON dopo, ma esattamente in quel momento.

Sorge spontaneo dunque parlare spesso di Periodizzazione, di Pianificazione e di Programmazione degli allenamenti ma, qualche giorno fa parlando con Andrea D’antoni di Tactical Combat, anche lui come me preparatore atletico ma specializzato in combattimento tattico e di difesa personale,

(se non lo conosci, qui di seguito hai il link al suo profilo instagram)

https://www.instagram.com/andreadantoniofficial/

Mi ha fatto questa semplice domanda:

“Ehy Gra, ma pensi che la gente conosce il concetto di periodizzazione dell’allenamento???”

Devo dire in tutta onestà che questa domanda è stato un fulmine a ciel sereno per me perché mi sono accorto che effettivamente non ho mai spiegato in parole semplici questo concetto, benché meno abbia fatto una chiara distinzione tra:

Periodizzazione

Pianificazione

Programmazione

Che solo all’apparenza sembrerebbero sinonimi, quando invece sono tre cose ben distinte e con significati TOTALMENTE diversi.

Per spiegarli nel modo più semplice possibile stavolta mi sono avvalso di quello che per me è la bibbia per imparare a creare degli allenamenti con portino a risultati concreti. Sto parlando del libro “Periodizzazione dell’allenamento sportivo” di C. Buzzichelli e T. Bompa.

Non a caso per imparare al meglio, mi sto facendo seguire direttamente dal Prof. Buzzichelli al fine di ottenere il massimo nelle mie prestazioni, ma soprattutto migliorare in modo pratico e diretto le mie competenze in termini di preparazione atletica per Sport da Combattimento.

In questo libro il prof. Buzzichelli espone in maniera chiara e concisa i concetti sopra esposti in questo modo:

“Il termine Periodizzazione si riferisce a due aspetti importanti: la periodizzazione del piano annuale e la periodizzazione delle abilità biomotorie.

La periodizzazione del piano annuale implica la suddivisione temporale del programma in unità più piccole, al fine di una migliore gestione del processo di allenamento e di adattamento, nonché del raggiungimento del picco di forma nelle gare più importanti dell’anno, qualora necessario.

[…]

La periodizzazione delle abilità biomotorie permette di sviluppare a un livello ottimale di forza, la velocità e la resistenza, come fondamento per prestazioni sportive più elevate.

[…]

I termini Pianificazione, Programmazione e Periodizzazione vengono spesso impiegati come sinonimi. In realtà non è così: la pianificazione è il processo di organizzazione di un programma d’allenamento in fasi lunghe e brevi per raggiungere gli obiettivi d’allenamento e di gara, mentre la programmazione è l’atto di riempire tale struttura con il contenuto nella forma di metodi e mezzi d’allenamento.

La periodizzazione incorpora sia la pianificazione, sia la programmazione, in altre parole la struttura del piano annuale e il suo contenuto (consistente in metodi e mezzi d’allenamento) che cambia nel tempo. Quindi, la periodizzazione del piano annuale rappresenta la definizione della struttura del processo d’allenamento, e la periodizzazione delle abilità biomotorie la definizione del contenuto. In altre parole, tutte le volte che si divide l’anno in fasi e si stabilisce una sequenza di sviluppo delle abilità biomotorie, si stila un piano periodizzato.”

Come si evince da quanto scritto in questo libro di testo, la periodizzazione fornisce la divisione temporale del periodo d’allenamento di cui si tiene conto, suddividendolo in periodi diversi che hanno obiettivi “diversi”, come il periodo di preparazione, di pre-agonismo, di agonismo e di taper ad esempio e che verranno a sua volta suddivisi in macro, meso e microcicli, ognuno con i propri obiettivi parziali da raggiungere.

Ed infine, mentre la pianificazione ti indica come organizzare gli allenamenti durante un determinato periodo, la programmazione ti dice in sostanza cosa devi fare in maniera pratica, che tipo di protocolli d’allenamento utilizzare e quali attrezzature devono essere usate.

Infatti, ciò che verrà fornito solitamente all’atleta è solo ed unicamente la programmazione dell’allenamento, ovvero dirgli solo in termini pratici cosa dovrà fare.

Tra l’altro, questa programmazione è quella più soggetta a variazioni (entro certi limiti), in quanto deve “sottostare” all’attrezzatura disponibile in quel momento al fighter. Per intenderci vi faccio un esemipo:

“Cazzo gli metti gli swing con kettlebell per lavorare sull’esplosività della catena estensoria dell’anca se poi il fighter non ha kettlebell pesanti a disposizione?”

Stessa cosa vale anche per i metodi d’allenamento e, sempre per intenderci a titolo d’esempio:

“Per lavorare sulla catena estensoria dell’anca, cazzo gli fai fare il power clean con bilanciere se il fighter non ha mai toccato un bilanciere olimpico in vita sua?”

Proprio per questi e tutta una serie infinita di altri esempi che esistono, è opportuno confrontarsi con l’atleta e saper programmare tutto al meglio in base alle esigenze e alle limitazioni presenti, presupponendo ovviamente che ci sia già una periodizzazione ed una pianificazione a lungo termine di quelli che dovranno essere gli obiettivi da raggiungere.

Per concludere, da atleta prima e preparatore poi, ho capito negli anni che all’atleta non importa assolutamente nulla delle motivazioni teorico-tecnico-bilogico-scientifiche che ci stanno dietro ad una periodizzazione dell’allenamento (a meno che non sia un appassionato).

Bensì gli importa solo sapere cosa, dove, come, quando e quanto allenarsi per dare il meglio durante la prestazione agonistica ed esser sicuri al 100% di arrivarci al TOP della forma.

Quindi, a meno che non sia proprio il fighter a chiedervi le logiche che ci stanno dietro a determinati allenamenti, evitate di fargli sorbire spiegoni infiniti che partono dai principi della periodizzazione della forza per arrivare alle scariche neurali che stanno alla base dell’aumento della velocità.

Spero che con questo piccolo articolo sia riuscito a fornirti un primo quanto prezioso contributo per la creazione dei tuoi futuri allenamenti.

PER ASPERA AD ASTRA

PS: come sempre, se vuoi avere maggiori delucidazioni in merito puoi contattarmi direttamente su WhatsApp

PPS: se vuoi davvero migliorare e hai bisogno di trovare la giusta motivazione, ti invito caldamente a leggere questo articolo https://www.combattraining.it/un-atleta-agonista-non-leggera-mai-questo-articolo/